Articolo di Maurizio Cini tratto da farmacista33.it

«Tutto quello che era stato previsto sta accadendo o è già accaduto». A dirlo è Maurizio Cini, docente presso l’Università di Bologna, in un excursus regione per regione, in cui fa il punto sull’avanzamento delle procedure concorsuali, ovunque rallentate da ricorsi e ritardi.

Tutto quello che era stato previsto sta accadendo o è già accaduto. Valanghe di ricorsi che ritardano l’inizio degli interpelli, pubblicazione di graduatorie “provvisorie”, ma soprattutto difficoltà nelle assegnazioni ai vincitori in associazione.
Se si guarda l’Italia nella cartina presente sul sito del concorso straordinario, si può osservare che hanno pubblicato la graduatoria “definitiva” le seguenti regioni, da nord a sud: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia.
Mancano ancora all’appello: Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Tra le regioni che hanno pubblicato la graduatoria spicca la Toscana dove le assegnazioni sono già in corso come pure la Liguria.
In Toscana la procedura sembra avanzare spedita, nonostante la grave ipoteca costituita dalla esclusione di tutte le sedi oggetto di ricorso sulla loro istituzione. Sedi che dovrebbero poi essere assegnate ai candidati che seguono i primi vincitori. È di questi giorni la notizia che il TAR Toscana ha annullato la graduatoria (decreto dirigenziale 30.09.2014, n. 4197), accogliendo il ricorso di alcuni farmacisti concorrenti in forma associata. Motivo dell’annullamento è il mancato riconoscimento dell’idoneità conseguita in precedente concorso nonostante ci fossero tutte le condizioni per poterne verificarne la veridicità. Tale sentenza appare molto interessante in quanto in numerose altre regioni, la precedente idoneità non è stata riconosciuta per le medesime ragioni oggi censurate dal TAR Lazio. Laddove i termini del ricorso al TAR fossero scaduti, occorre ricordare che è sempre possibile, entro 120 giorni dalla pubblicazione, proporre il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
In Liguria, invece, un ricorso al TAR sulla procedura di assegnazione ha bloccato ogni atto successivo, in attesa della sentenza che, da informazioni accreditate, dovrebbe essere pubblicata entro la fine di novembre. Uno degli aspetti più controversi è costituito dall’individuazione del soggetto cui assegnare le sedi vinte in forma associata. Ora però sembra che i nodi si siano sciolti, apparendo chiaro che l’intestazione deve avvenire alla società di persone appositamente costituita (snc, sas, scarl) che però, ad avviso di chi scrive, deve avere una durata di almeno dieci anni mentre, per quanto attiene alle quote, si dovrebbe fare riferimento all’investimento necessario cui i vincitori hanno eventualmente contribuito in misura differente. Direttore sarà uno dei vincitori secondo regole da definire nello statuto. Su questa problematica occorre sciogliere qualsiasi dubbio residuo circa il possesso o meno dell’idoneità dei partecipanti. La normativa di cui all’art. 11 del “decreto Monti” ha chiaramente affermato tre principi che derogano dalla disciplina generale: 1) il concorso è per soli titoli e, quindi, non conferisce l’idoneità ai vincitori; 2) la partecipazione è ammessa anche in forma associata; 3) la partecipazione ad una società, appositamente costituita ed avente come unico oggetto la gestione della farmacia assegnata in seguito alla vincita nel concorso straordinario, prescinde dal possesso dell’idoneità. Con forti ritardi, rispetto alle previsioni e alle aspettative, le procedure di interpello e assegnazione nelle regioni vanno a rilento, anche a seguito di moltissimi ricorsi avverso le graduatorie e probabilmente anche in attesa della sentenza della Liguria.
Passando alle regioni ancora prive di graduatoria, occorre dire che le provincie autonome di Trento e di Bolzano subiscono un ritardo in seguito al ricorso del Governo alla Corte costituzionale avverso due leggi provinciali che avrebbero stravolto alcuni principi contenuti nel “decreto Monti”, dal momento che, essendo inserito in una logica di “concorrenza” sfugge alla competenza delle regioni nell’ambito del loro potere legislativo concorrente in materia di salute.
Segue l’Umbria dove però, appena uscirà la graduatoria, è pensabile che un vero “plotone di esecuzione” di ricorsi la “giustizierà”. Una graduatoria predisposta in assenza di competenze specifiche sui titoli oggetto di valutazione, è senz’altro da considerare nulla. La commissione, come più volte segnalato su questo sito e denunciato al competente ufficio regionale, è stata costituita con la componente universitaria difforme da quella prevista.
Anche la Sicilia è ferma a causa di ricorsi avverso la graduatoria “provvisoria”, pubblicata sul sito della regione ma non ancora sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Per il Lazio deve essere annotato che il Bollettino Ufficiale, suppl. al n. 88 del 3 novembre 2015, riporta la rettifica alla graduatoria precedentemente approvata. Se non bastasse, si rende noto che la regione Lazio ha anche aggiornato, al 26 ottobre 2015, l’elenco delle sedi a concorso, sulla base di deliberazioni dei comuni.
Il caso più sconcertante riguarda però la Campania che sembra, secondo quanto affermato dal Governatore De Luca, stia per procedere alle assegnazioni del concorso bandito nel 2009. Per quello straordinario, invece, la commissione, già molto tardivamente nominata, è stata revocata per la supposta incompatibilità di un componente e, sempre secondo De Luca, per la nomina avvenuta in prossimità delle elezioni regionali. Fatto sta che il concorso straordinario, dopo quasi tre anni dalla data in cui doveva concludersi, è ancora in alto mare.
Ritardi, attribuibili alla lentezza delle commissioni, in Abruzzo, Calabria e Sardegna senza che nessun segnale faccia prevedere la data di pubblicazione delle relative graduatorie.