Si può stabilire con una certa precisione quando avverrà l’interpello per i vincitori del concorso in Piemonte? Nel caso una delle primissime società rispondesse all’interpello e poi decidesse di non aprire, cosa succederebbe?

Sull’avvio dell’interpello piemontese non siamo in grado di fornire risposte “con una certa precisione”, perché le criticità che insorgono quasi ogni giorno rendono precaria qualsiasi ipotesi sulla “tempistica”.

Venendo al quesito vero e proprio, la risposta è semplice anche se ne abbiamo già parlato.

Chi risponde positivamente ed esaustivamente all’interpello, non per questo accetterà senz’altro la sede assegnata perché – come accadrà in parecchie circostanze – potrà far decorrere inutilmente il termine di quindici giorni, con la conseguente sua esclusione dalla graduatoria.

In tal caso, quella sede resterà inassegnata all’esito del primo interpello, per rientrare però nel secondo, unitamente – per “scorrimento delle sedi” – a un numero di sedi (di quelle originariamente messe a concorso) pari al numero dei vincitori che non abbiano risposto al primo e unitamente sia alle sedi “non aperte entro 180 (centottanta) giorni dalla data di notifica dell’avvenuta assegnazione” (così, ad esempio, il bando toscano) e sia a quelle eventualmente resesi disponibili a seguito dell’accettazione da parte di concorrenti titolari di farmacia rurale sussidiata o soprannumeraria che abbiano accettato in forma individuale o associata la sede assegnata.

Per la verità, questo è esattamente il meccanismo che si ricava dal “bando unico”, perciò da tutti i bandi, ma non certo dal comma 6 dell’art. 11 che infatti recita: “A seguito dell’approvazione della graduatoria, ad ogni vincitore sarà assegnata la prima sede da lui indicata in ordine di preferenza che non risulti assegnata a un candidato meglio collocato in graduatoria. Entro quindici giorni dall’assegnazione, i vincitori del concorso devono dichiarare se accettano o meno la sede assegnata. L’inutile decorso del termine concesso per la dichiarazione equivale a una non accettazione . Dopo la scadenza del termine previsto per l’accettazione, le sedi non accettate sono offerte ad altrettanti candidati che seguono in graduatoria, secondo la procedura indicata nei periodi precedenti, fino all’esaurimento delle sedi messe a concorso o all’interpello di tutti i candidati in graduatoria”. Per poi concludere così: “Successivamente, la graduatoria, valida per due anni dalla data della sua pubblicazione, deve essere utilizzata con il criterio dello scorrimento per la copertura delle sedi farmaceutiche eventualmente resesi vacanti a seguito delle scelte effettuate dai vincitori di concorso, con le modalità indicate nei precedenti periodi del presente comma”.

Stando perciò alla legge, il secondo interpello – come l’eventuale terzo, quarto, ecc. –  dovrebbe riguardare le sole sedi inassegnate perché “inaccettate” e, al più, quelle diventate assegnabili per effetto di mancate o carenti risposte al primo, ma non quelle “eventualmente resesi vacanti a seguito ecc.”, alla cui assegnazione infatti la regione potrebbe/dovrebbe provvedere soltanto “successivamente”.

Ma, non escludendo comunque proprio sotto tale profilo eventuali impugnative da parte dei concorrenti, possiamo dare al momento per assodato il diverso iter previsto nei bandi.

In sostanza, però, si tratta di un meccanismo – giusto o ingiusto che sia (risalente peraltro alla l. 389/99) – fondato appunto sullo “scorrimento delle sedi” che è cosa diversa dallo “scorrimento della graduatoria”, e tuttavia è in virtù di quest’ultimo che si creerà una platea di “secondi interpellati” i quali a loro volta, grazie proprio allo “scorrimento delle sedi”, potranno dunque trarne vantaggio anche cospicuo.

Insomma, come abbiamo già visto altre volte, può ridere bene chi … ride ultimo o penultimo, e ancor più se la cervellotica e inaccettabile posizione assunta dalla Toscana (escludere dal primo interpello, e quindi sottrarre ai “primi interpellati” tutte le sedi la cui istituzione sia stata oggetto di ricorsi al TAR ancora non decisi) dovesse raccogliere, come purtroppo c’è da temere, parecchi seguaci.

Questo articolo sul concorso straordinario farmacie è stato redatto dallo Studio associato Bacigalupo – Lucidi e Sediva Srl 

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