Articolo tratto da quellichelafarmacia.com

Il concorso straordinario per l’arrivo di nuove farmacie dislocate lungo il territorio è oramai divenuto un vero e proprio giallo, nelle diverse Regioni di riferimento, seppur con tempi che si prevedono essere diversi, l’unico elemento di omogeneità sembra essere la totale assenza d’informazioni in merito, lasciando molte perplessità nell’ambiente ed altrettanti dubbi sui movimenti dietro questo silenzio generale.

In particolare, come suggerito in esclusiva a Farmacista33 da Carlo Ranaudo, docente presso la facoltà di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, della legge che imponeva alla Regioni di dare il via all’apertura di nuove farmacie entro il marzo del 2013 non c’è stata traccia, ciò in via pratica, e persino i dati di riferimento per la copertura territoriale, che hanno indetto a tale necessità, starebbero peggiorando nel corso dei mesi con ben 2.500 farmacie bandite e venute a mancare nel contesto generale.

A complicare ulteriormente la situazione vi sarebbe la scarsa chiarezza su tempi e modalità che porteranno alla stesura delle graduatorie finali, ciò a causa dell’intervento della magistratura amministrativa, prima, sulla legge 27, e delle Regioni, dopo, per tentare di far chiarezza ma generando soltanto ulteriori ritardi e rilasciando pochissime informazioni per i diretti interessati. Ad oggi le Regioni che avrebbero tentato d’accelerare i tempi sarebbero Lombardia, Veneto, Sicilia, Lazio, Emilia Romagna e Puglia, contro i ritardi di Emilia Romagna e Puglia che finalizzeranno il tutto entro la prima metà del 2014.

Un quadro significativo nel quale s’inseriscono negativamente Calabria, Campania e Val d’Aosta le quali, pur nella contestazione e nella richiesta di chiarezza e tempi certi, continuano a non fornire dettagli certi sulle tempistiche delle graduatorie, il tutto lasciando spazio soltanto a dubbi ed incertezze oltre che alle speculazioni le quali, in situazioni simili, si collocano all’ordine del giorno lasciando come unica garanzia la consapevolezza di un concorso sul quale aleggiano parecchie nuvole e pare si voglia fare pochissima luce.