Articolo di Maurizio Cini tratto da Farmacista33.it

Mentre iniziano a circolare voci sull’intenzione del Governo di invitare le regioni ad accordarsi sulla pubblicazione contemporanea delle graduatorie, rimangono ancora molte incertezze sulla regolarità e i tempi di conclusione dei lavori da parte delle commissioni. Questa la situazione. Le province autonome di Trento e di Bolzano debbono ancora pubblicare i bandi, anche se per Bolzano sembra imminente seguita a breve da Trento. Sulla regolarità nella composizione delle commissioni giudicatrici finora nominate, però, i dubbi rimangono. La regione Toscana con una legge del 2000, e non impugnata dal Governo, ha previsto la composizione della commissione per l’assegnazione delle farmacie escludendo la presenza del professore universitario. Altrettanto ha fatto la regione Marche con una legge di fine 2011, valida solo per lo straordinario. In due regioni la composizione della commissione presenta difformità da quanto previsto dal regolamento concorsuale (Dpcm 298/94) essendo stati nominati professori universitari di discipline diverse da quelle previste. In particolare la regione Basilicata ha nominato un professore di biochimica e l’Umbria un docente di chimica organica, mentre il regolamento prevede solo quelli di farmacologia, di tecnologia e legislazione farmaceutica e di chimica farmaceutica. Se da un lato sembra che la Basilicata stia cercando di modificare la composizione della commissione, in Umbria invece si persevera con i lavori della commissione sulla base di un parere del servizio legale della giunta irricevibile in quanto la presenza del docente è quanto mai utile proprio per la valutazione dei titoli più che della prova attitudinale non prevista nel concorso straordinario. Infine la regione Puglia ha pubblicato la graduatoria provvisoria, peraltro non prevista dalla normativa, in attesa di pubblicare la definitiva (si parla di settembre/ottobre) dopo avere esaminato le osservazioni dei candidati e la veridicità dei titoli autocertificati.
Ma perché succede tutto questo? Soprattutto per la mancata trasparenza nella gestione del concorso. Perché – mi chiedo – non si è prevista la pubblicazione delle delibere di nomina delle commissioni? Perché l’elenco degli ammessi non è stato pubblicato da tutte le regioni? Non si tratta forse di un concorso pubblico? Chi dovesse vincere – su questo i dubbi cominciano a superare le certezze – non diverrà titolare di una concessione finalizzata allo svolgimento di un servizio pubblico?
Ebbene, sul primo interrogativo e cioè sulla pubblicità delle commissioni mi fu risposto in un paio di regioni – ovviamente telefonicamente – che non lo si faceva per evitare che i membri potessero essere oggetto di pressioni. Certo, così la notizia poteva essere patrimonio solo di pochi che, allora si, avrebbero potuto fare pressioni, ovviamente solo loro! Ad esempio io ho avuto la delibera della regione Veneto molti mesi prima che venisse pubblicata. Pubblicata, insieme a molte altre, solo dopo una mia denuncia pubblica e diffida esplicita nei confronti di alcune regioni. Al momento mancano all’appello la Valle d’Aosta e la Campania ma, data la scarsa pubblicità a questo aspetto, potrebbe anche non essermene giunta notizia.
Molti chiedono previsioni ma la risposta prevede la combinazione di troppe variabili per poterla dare senza il rischio poi di essere smentiti. Quello che è certo – e lo ripeto da tempo – è il contenzioso che sorgerà con la pubblicazione delle graduatorie definitive che, nel termine di 60 giorni, potranno essere impugnate davanti ai Tar regionali.