Liberalizzazione delle farmacie, in arrivo un ddl per superare alcuni dubbi interpretativi che hanno accompagnato l’approvazione in Senato del decreto “Cresci Italia”. Quattro i fronti di intervento delle norme approvate dall’ultimo Consiglio dei ministri; concorso e limiti di età per l’assegnazione di nuove farmacie, età pensionabile per la direzione delle farmacie e tarsferimento dei locali di farmacie private.

Stop alle contraddizioni normative 
Il primo aspetto “corretto” dal ddl riguarda l’espressione “farmacie soprannumerarie” nella disciplina del concorso straordinario per l’assegnazione delle nuove strutture. Per evitare contraddizioni normative, il ddl chiarisce che per farmacie soprannumerarie si intendono solo quelle aperte in base al criterio “topografico” o “della distanza”, come espressamente previsto dalla più recente disposizione legislativa in materia (legge 362/1991). Escluso quindi ogni riferimento indiscriminato a tutti i casi in cui il numero delle farmacie aperte risulti superiore a quello spettante al Comune, come avviene in alcuni casi come Milano per l’applicazione del criterio demografico. In queste realtà, i titolari di farmacia non potranno quindi partecipare alle prove concorsuali.

Superato il “tetto” dei 40 anni 
Il ddl consente, inoltre, la partecipazione al concorso senza limiti d’età, superando il “tetto” dei 40 anni previsto dalla normativa vigente. Quanto al limite dell’età pensionabile per la direzione di farmacie private, le nuove norme escludono dall’applicazione della norma le farmacie rurali e, per tutte le altre, ne differiscono nel tempo l’entrata in vigore. Infine, in merito al trasferimento dei locali di una farmacia, il disegno di legge fa chiarezza sulla procedure da seguire per il farmacista che intenda trasferire una farmacia in un altro locale e, al tempo stesso, abroga la disposizione sul “decentramento delle farmacie“. Tali norme, in vigenza dell’istituto della pianta organica, consentiva al farmacista di spostare il proprio esercizio
in un nuovo insediamento abitativo, in attesa della revisione del Comune.