Articolo di Carlo Ranaudo Università Federico II di Napoli tratto da farmacista33.it 

Qualche notizia sul famoso concorso straordinario comincia a trapelare. L’immobilismo che pure è stata la costante della prima fase avrebbe lasciato il posto a una accelerazione in alcune Regioni. Il condizionale è d’obbligo perché di ufficiale non c’è nulla ma qualche voce di corridoio spinge ad essere moderatamente ottimisti. Tutto l’iter procedurale è in mano alle Regioni e alla loro volontà di andare avanti è legata la sorte di quanti vedono in questo concorso una prospettiva occupazionale diversa in un momento in cui la crisi si fa sempre più stringente. Puglia e Toscana sembrano le grandi regioni più vicine al traguardo con la possibilità secondo alcuni di pubblicazione della graduatoria addirittura nell’arco nelle prossime settimane. Chissà che poi non ci sia la gradita sorpresa di qualche outsider nella gara per il primato. L’Emilia Romagna potrebbe rappresentare la gradita sorpresa. Le sedi saranno vinte dalle associazioni e questo è un elemento incontrovertibile. Il numero dei vincitori sarà molto più alto delle sedi aggiudicate. Se entro l’anno venissero aggiudicate almeno il 50% delle sedi ci troveremmo di fronte ad un impulso senza precedenti nella storia della farmacia italiana. 1200 sedi e almeno 3000 farmacisti coinvolti. Numeri che possono cambiare lo scenario. E alle tante voci che invitano ad essere attenti, a non illudersi perché i tempi sono cambiati ricorderei che tanti di questi potenziali vincitori partono senza grandi esposizioni economiche alle spalle, senza la cultura di una farmacia SSN centrica che purtroppo continua a tarpare le ali verso un ineludibile cambio di rotta. Sono colleghi forse più vicini mentalmente ad una Farmacia dei servizi, ad una farmacia aperta ai mercati nuovi, ad una farmacia che forse non darà più i margini di un tempo ma che permetterà di vivere dignitosamente se gestita con intelligenza ed oculatezza. E inoltre molti di questi futuri titolari sono attualmente disoccupati, sottooccupati o precari non dimentichiamolo. Ci saranno i ricorsi, ci saranno le rinunce, ci saranno le farmacie nel deserto. Tutto vero. Ma la macchina deve rimettersi in moto e sarà un bene per l’intera categoria.