Articolo di Simona Zazzetta tratto da farmacista33.it

La delibera di giunta (n.27, 13/1/2016) con cui la Regione Sicilia aveva congelato 57 sedi è stata annullata con una nuova Ddg, ora le sedi che «andranno all’interpello tornano ad essere 222».

Il cambio di rotta della Sicilia è stato comunicato dal presidente dell’ordine di Agrigento e Segretario Nazionale Fofi, Maurizio Pace ai candidati vincitori del concorso, stando a quanto riporta Giuseppe Augello coordinatore del comitato che li rappresenta a livello regionale. Nei giorni scorsi, il comitato aveva fatto sapere di essersi attivato sul fronte legale e infatti, ribadisce: «Dobbiamo insistere, certamente con l’appoggio legale, per far sì che vengano anticipate le udienze dei Tar. Non mi piace parlare di guerre, ma questa è una prima rivincita». E intanto, sul fronte delle pendenze giuridiche si registra, stando a quanto riporta la stampa locale, un altro sblocco: Il Tar di Palermo, ha respinto i ricorsi presentati da alcune farmacie e ha confermato il piano della farmacie approvato dal Comune che prevede l’istituzione di 29 nuove sedi.

Giustizia amministrativa sbloccata anche in Puglia dove le due sedi temporaneamente sottratte per decreto del tar Bari, sono tornate disponibili nella lista che andrà all’interpello ormai prossimo all’avvio, come auspica Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente dell’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat e vicepresidente nazionale della Fofi, che commenta: «La rapidità e l’efficacia con cui la giustizia amministrativa ha sbloccato la situazione del concorso pugliese è un fatto positivo, ora l’auspicio è che si proceda spediti verso la conclusione». E aggiunge «Resta la preoccupazione della tenuta del sistema e per questo vanno poste in essere iniziative concrete che favoriscano la tenuta delle farmacie esistenti e quelle di nuova istituzione.

È cosa nota quanto difficile sia il momento, si assiste a una sottocapitalizzazione delle farmacie, molte delle quali falliscono e molte sono prossime al fallimento. Bisogna domandarsi quale sarà la tenuta economica del sistema ne apriranno altre 2.500. Ecco perché bisogna valutare in modo concreto come mantenere efficiente il servizio offerto ai cittadini, garantendone la qualità e la capillarità, ma allo stesso tempo pensare anche alla tenuta economica delle farmacie. E agire con atti concreti. Per esempio, con una discussione in corso sull’entrata dei capitali in farmacia, non è pensabile vincolare le forme associate che hanno vinto una sede messa a concorso, a non modificare la compagine societaria per 10 anni, obbligo fissato dalla legge 27/2012. Per questo ho presentato un emendamento al ddl concorrenza che porti l’obbligo da 10 a 3 anni».