Articolo tratto da farmacista33.it

Si aggiunge anche la Liguria al gruppetto per ora sparuto delle Regioni che hanno messo in moto la complessa macchina del concorso straordinario. Il “la” è rappresentato da una circolare della direzione Politiche del farmaco inviata l’altro ieri ai comuni liguri, contenente un riassunto delle norme introdotte dal decreto liberalizzazioni. In sintesi, ammontano a una settantina le farmacie di concorso ma quelle di nuova istituzione grazie al quorum a 3.300 non superano la ventina, a causa di un rapporto presidi-abitanti che nella Regione risultava già basso. Per quanto concerne l’ubicazione dei nuovi esercizi in Liguria, le indicazioni ai sindaci sono perentorie: «pur prescindendo dal concetto di pianta organica» recita la circolare «è opportuno che si identifichi la “zona” quale porzione di territorio entro la quale collocare la sede della nuova farmacia».
Per un’amministrazione che ingrana la marcia ce n’è un’altra che temporeggia. È il caso del Trentino Alto Adige, dove le disposizioni sul concorso della Provincia di Bolzano,devono essere calate nella cornice dell’autonomia altoatesina. Il decreto, per esempio, prevede che nell’individuazione delle zone occorra il parere dell’Asl, ma da queste parti le aziende sanitarie non hanno un servizio farmaceutico territoriale perché le competenze sono centralizzate dalla Provincia. Che, tra le altre cose, preferirebbe mantenere nelle proprie mani anche l’ubicazione delle nuove farmacie di concorso anziché delegare ai comuni, come vuole la legge. Possibile che sulle due questioni partano altre richieste di chiarimenti, direzione Roma ovviamente.